Maurizio Scaltriti
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VP Translational Medicine, Oncology R&D, AstraZeneca. Autore del libro “Non se, ma quando” https://amzn.eu/d/7OOubJG. Co-founder di Medendi (http://medendi.org).
Concludo dicendo che ho semplificato molto, concentrandomi piú sul far capire ad un pubblico vasto che ad essere minuzioso. Le tecniche per lo sviluppo di nuove terapie si sta affinando sempre piú, facendo a volte apparire miracolosi certi risultati. Non se, ma quando. Fine.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Concludo dicendo che ho semplificato molto, concentrandomi piú sul far capire ad un pubblico vasto che ad essere minuzioso. Le tecniche per lo sviluppo di nuove terapie si sta affinando sempre piú, facendo a volte apparire miracolosi certi risultati. Non se, ma quando. Fine.
Altri tipi di molecole, chiamati T-cell engagers, riescono ad avvicinare linfociti che normalmente non si trovano nel microambiente tumorale alle cellule tumorali. Praticamente molecole che prendono per mano le cellule immunitarie e le scortano al tumore.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Altri tipi di molecole, chiamati T-cell engagers, riescono ad avvicinare linfociti che normalmente non si trovano nel microambiente tumorale alle cellule tumorali. Praticamente molecole che prendono per mano le cellule immunitarie e le scortano al tumore.
Queste cellule "potenziate" vengono moltiplicate a milioni e reinfuse: una volta dentro, si moltiplicano da sole, attaccano il tumore. Funzionano molto bene in leucemie e linfomi, ma cominciano a dare risultati promettenti anche in tumori solidi.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Queste cellule "potenziate" vengono moltiplicate a milioni e reinfuse: una volta dentro, si moltiplicano da sole, attaccano il tumore. Funzionano molto bene in leucemie e linfomi, ma cominciano a dare risultati promettenti anche in tumori solidi.
Le terapie a CAR-T vanno oltre: si prelevano linfociti dal paziente, si modificano in laboratorio per renderle più aggressive contro il cancro, e si reinfondono. Si inserisce geneticamente un recettore artificiale (CAR) che riconosce una proteina specifica sul tumore.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Le terapie a CAR-T vanno oltre: si prelevano linfociti dal paziente, si modificano in laboratorio per renderle più aggressive contro il cancro, e si reinfondono. Si inserisce geneticamente un recettore artificiale (CAR) che riconosce una proteina specifica sul tumore.
Alcuni farmaci, chiamati inibitori dei checkpoint, rimuovono questi scudi: sono anticorpi che bloccano proteine come PD-1, PD-L1 o CTLA-4, permettendo ai linfociti T di riconoscere il tumore e attaccarlo. È come togliere il freno a un'auto da corsa.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Alcuni farmaci, chiamati inibitori dei checkpoint, rimuovono questi scudi: sono anticorpi che bloccano proteine come PD-1, PD-L1 o CTLA-4, permettendo ai linfociti T di riconoscere il tumore e attaccarlo. È come togliere il freno a un'auto da corsa.
3) Le immunoterapie risvegliano il nostro sistema immunitario contro il cancro come farebbe con un'infezione. Normalmente, le cellule immunitarie (come i linfociti T) pattugliano il corpo ma i tumori si camuffano con "scudi" che spengono l'attacco.
November 10, 2025 at 11:46 AM
3) Le immunoterapie risvegliano il nostro sistema immunitario contro il cancro come farebbe con un'infezione. Normalmente, le cellule immunitarie (come i linfociti T) pattugliano il corpo ma i tumori si camuffano con "scudi" che spengono l'attacco.
Queste sostanze tossiche agiscono sul DNA, rompendolo, o su altre funzioni vitali delle cellule. È un sistema mirato: il veleno resta inattivo finché non arriva a destinazione, riducendo gli effetti collaterali su organi sani, dati ad esempio dalla chemioterapia.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Queste sostanze tossiche agiscono sul DNA, rompendolo, o su altre funzioni vitali delle cellule. È un sistema mirato: il veleno resta inattivo finché non arriva a destinazione, riducendo gli effetti collaterali su organi sani, dati ad esempio dalla chemioterapia.
Quando il farmaco viene iniettato, l'anticorpo viaggia nel sangue e arriva alle cellule tumorali riconoscendo appunto quelle proteine che funzionano quasi da “bandiera”. A quel punto, la cellule "inghiottiscono" l'anticorpo con il veleno attaccato.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Quando il farmaco viene iniettato, l'anticorpo viaggia nel sangue e arriva alle cellule tumorali riconoscendo appunto quelle proteine che funzionano quasi da “bandiera”. A quel punto, la cellule "inghiottiscono" l'anticorpo con il veleno attaccato.
2) Gli anticorpi coniugati sono come cavalli di Troia che agiscono direttamente sul tumore. Questi anticorpi coniugati attaccano soprattutto le cellule tumorali perché usano proteine presenti prevalentemente sulla loro superficie per entrare e liberare sostanze citotossiche.
November 10, 2025 at 11:46 AM
2) Gli anticorpi coniugati sono come cavalli di Troia che agiscono direttamente sul tumore. Questi anticorpi coniugati attaccano soprattutto le cellule tumorali perché usano proteine presenti prevalentemente sulla loro superficie per entrare e liberare sostanze citotossiche.
Il risultato è che la cellula tumorale smette di moltiplicarsi e spesso muore per "mancanza di benzina". La strategia è sempre la solita, colpire soprattutto le cellule malate, lasciando in pace quelle sane. Si possono usare da sole o in combinazione con altri farmaci.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Il risultato è che la cellula tumorale smette di moltiplicarsi e spesso muore per "mancanza di benzina". La strategia è sempre la solita, colpire soprattutto le cellule malate, lasciando in pace quelle sane. Si possono usare da sole o in combinazione con altri farmaci.
Ad esempio, in certi tipi di leucemia o cancro al polmone (per citarne due), mutazioni genetiche rendono specifiche chinasi iperattive: questi farmaci le riconoscono come chiavi in serrature specifiche e possono scardinare l’attivitá di queste proteine.
November 10, 2025 at 11:45 AM
Ad esempio, in certi tipi di leucemia o cancro al polmone (per citarne due), mutazioni genetiche rendono specifiche chinasi iperattive: questi farmaci le riconoscono come chiavi in serrature specifiche e possono scardinare l’attivitá di queste proteine.
Nelle cellule tumorali questi pulsanti restano bloccati "a tavoletta", facendo crescere il tumore senza controllo. Gli inibitori delle chinasi entrano nella cellula e si legano proprio a queste proteine, impedendo al tumore di ricevere il segnale di crescita.
November 10, 2025 at 11:45 AM
Nelle cellule tumorali questi pulsanti restano bloccati "a tavoletta", facendo crescere il tumore senza controllo. Gli inibitori delle chinasi entrano nella cellula e si legano proprio a queste proteine, impedendo al tumore di ricevere il segnale di crescita.
1) Gli inibitori delle chinasi sono farmaci che agiscono come interruttori per spegnere segnali specifici dentro le cellule tumorali. Questi segnali partono da proteine chiamate chinasi, che funzionano come acceleratori del “motore” delle cellule.
November 10, 2025 at 11:45 AM
1) Gli inibitori delle chinasi sono farmaci che agiscono come interruttori per spegnere segnali specifici dentro le cellule tumorali. Questi segnali partono da proteine chiamate chinasi, che funzionano come acceleratori del “motore” delle cellule.
Solo in vitro.
November 9, 2025 at 2:23 PM
Solo in vitro.
Nessuno vuole essere chiamato “guerriero” o “eroe”. Ma mi piacerebbe che la gente pensasse alla luce negli occhi dei pazienti e al soffitto fissato per ore dai ricercatori prima di lasciarsi andare a commenti superficiali su certi temi. Rispetto innazi tutto. Fine.
November 7, 2025 at 2:35 PM
Nessuno vuole essere chiamato “guerriero” o “eroe”. Ma mi piacerebbe che la gente pensasse alla luce negli occhi dei pazienti e al soffitto fissato per ore dai ricercatori prima di lasciarsi andare a commenti superficiali su certi temi. Rispetto innazi tutto. Fine.
Certo che mi arrivano anche brutte notizie. Ma queste le processo io a mio modo. Spesso con rabbia, a volte con delusione, che devono comunque restare tra me e me. E no, non ci si abitua mai. E se a me succede questo immaginate gli oncologi impegnati in prima linea.
November 7, 2025 at 2:35 PM
Certo che mi arrivano anche brutte notizie. Ma queste le processo io a mio modo. Spesso con rabbia, a volte con delusione, che devono comunque restare tra me e me. E no, non ci si abitua mai. E se a me succede questo immaginate gli oncologi impegnati in prima linea.
Per questo cerco di spiegare come funziona la medicina moderna, come si sviluppano i farmaci, come si diagnosticano e classificano i tumori, e quali sono stati gli enormi progressi negli ultimi anni. E ho scelto deliberatamente di scrivere solo quando ho buone notizie.
November 7, 2025 at 2:35 PM
Per questo cerco di spiegare come funziona la medicina moderna, come si sviluppano i farmaci, come si diagnosticano e classificano i tumori, e quali sono stati gli enormi progressi negli ultimi anni. E ho scelto deliberatamente di scrivere solo quando ho buone notizie.
Terapie efficaci, qualitá di vita, risposte alle loro domande. Negli ultimi 5 anni si sono moltiplicati ciarlatani e disinformatori che giocano sulle paure e speranze di questi pazienti. Purtroppo qualcuno di loro cade nelle loro braccia, spinto dalla disperazione.
November 7, 2025 at 2:35 PM
Terapie efficaci, qualitá di vita, risposte alle loro domande. Negli ultimi 5 anni si sono moltiplicati ciarlatani e disinformatori che giocano sulle paure e speranze di questi pazienti. Purtroppo qualcuno di loro cade nelle loro braccia, spinto dalla disperazione.
Dolore, speranza, paura. Queste sono cose che cancellano o dovrebbero cancellare tutto il resto. Queste sono le cose che dovrebbero spingere tutti, ricercatori e medici, a lavorare insieme per dare a questi pazienti ció di cui hanno bisogno.
November 7, 2025 at 2:34 PM
Dolore, speranza, paura. Queste sono cose che cancellano o dovrebbero cancellare tutto il resto. Queste sono le cose che dovrebbero spingere tutti, ricercatori e medici, a lavorare insieme per dare a questi pazienti ció di cui hanno bisogno.
Una cosa che mi ha sempre aiutato a restare “sui giusti binari” è stata quella di aver lavorato in laboratori annessi a ospedali. Ero “costretto” a vedere pazienti oncologici quotidianamente. E non parlo solo del loro aspetto fisico, ma della luce che avevano negli occhi.
November 7, 2025 at 2:34 PM
Una cosa che mi ha sempre aiutato a restare “sui giusti binari” è stata quella di aver lavorato in laboratori annessi a ospedali. Ero “costretto” a vedere pazienti oncologici quotidianamente. E non parlo solo del loro aspetto fisico, ma della luce che avevano negli occhi.
Ma a volte si cade nel tranello di focalizzarsi piú nella soddisfazione di confermare una ipotesi, nell’autocelebrazione di un esperimento ben disegnato e ben riuscito, piuttosto che realizzare immediatamente quanto rilevante la scoperta potrebbe essere.
November 7, 2025 at 2:34 PM
Ma a volte si cade nel tranello di focalizzarsi piú nella soddisfazione di confermare una ipotesi, nell’autocelebrazione di un esperimento ben disegnato e ben riuscito, piuttosto che realizzare immediatamente quanto rilevante la scoperta potrebbe essere.
Aspettiamo con ansia il giorno dopo, la settimana seguente, il mese che viene, per confermare o meno che la nostra ipotesi sia corretta, vuoi con un esperimento in laboratorio o con uno studio clinico. Analizziamo a fondo i tessuti e il sangue dei pazienti.
November 7, 2025 at 2:34 PM
Aspettiamo con ansia il giorno dopo, la settimana seguente, il mese che viene, per confermare o meno che la nostra ipotesi sia corretta, vuoi con un esperimento in laboratorio o con uno studio clinico. Analizziamo a fondo i tessuti e il sangue dei pazienti.