Complimenti per credere ancora che possiamo uscirne anche se i presupposti sono pessimi.
Complimenti per essere qui proprio adesso, proprio oggi.

Buone feste!

Livio

Complimenti per avercela fatta ancora una volta a completare l’orbita.
Complimenti per essere riuscite, in mezzo a minacce, guerre, violenze e gente impazzita che decide della vostra vita, a non impazzire anche voi. Non siete la maggioranza e so riconoscervi quando vi incontro.
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Visto che, come disse una volta il fisico premio Nobel Niels Bohr “è difficile fare previsioni, specialmente sul futuro”, di certo non posso sapere cosa succederà l’anno prossimo, o anche solo fra due giorni. Quindi, questi che vi faccio non sono veri e propri auguri ma piuttosto complimenti.
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Resta ancora come unico riferimento certo - almeno per il momento - il tempo solare, che ci riporta al punto di partenza ogni 365 giorni.
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Il mio insolito coinvolgimento nell’aria natalizia non è solo una questione meteorologica, ma riguarda la constatazione di cambiamenti sociali e politici che le nostre generazioni non avevano mai neanche ipotizzato come possibili.
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Invece fuori c’è il sole ma continua a fare freschetto. Non mi piace il Natale con il sole, ma le previsioni dicono che continuerà l’alta pressione e sarà sereno. Il bianco Natale, o almeno un bel cielo plumbeo di pioggia gelata, non appartiene più alle nostre latitudini in questo periodo.
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Ma scendendo verso la città su una strada deserta e ancora buia, l’ho trovata tutta coperta di foglie. Il giorno prima l’asfalto era insignificante come sempre. Durante la notte si era alzata la bora e aveva steso questo tappeto organico sopra il catrame dissestato.
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