3) Forse è vero che sciare è come andare in bicicletta, non si dimentica: ho rimesso gli sci e sono partita. Quello che però è indubbiamente cambiato è che con 20 anni di più io sono terrorizzata all’idea di rompermi tutto. Ero brava e non temevo nulla, adesso sono una cacasotto.

2) sono stata al mio primo (e ultimo) après-ski. Non sapevo manco cosa fosse, adesso so che è la mia idea di girone infernale.

1) Per noi donne andare al bagno pubblico è sempre complicato, non toccare nulla, squat mentre si fa in modo che niente tocchi nulla, sbracciarsi per riaccendere la
luce. Quando scii c’è il boss finale della tappa bagno: gli scarponi da sci e magari pure delle scale da scendere.

Credo di averlo letto ormai vent’anni fa. Non mi ricordo nulla oggi, ma all’epoca l’ho regalato più volte!

(2/2) In pratica è più grande di me ma ha avuto relazioni anche durature con ragazze tra i 20 e i 30 anni. E adesso sto qui a chiedermi quanto ci metterà a notare tutti i miei difetti da quarantenne. Avrei dovuto farmi gli affari miei.

Uuuhh bene! Buono a sapersi! Ted Lasso mi manca parecchio

6. “L’amore è un fiume” di Carla Madeira. Scritto bene, appassionante e con personaggi interessanti. Ma la violenza domestica non può essere sdoganata a questa maniera, ci sono parti di questo libro che proprio non riesco a digerire. 4*

5. “Acquanera” di Valentina D’Urbano. 3 generazioni di donne molto particolari affrontano i pregiudizi di un paesino di provincia. Lo stile della D’Urbano è come sempre ipnotico e piano piano leggerò tutto quello che ha scritto. 4*

4. “Veronika decide di morire” di Paulo Coelho. Non amo lo stile dell’autore che spesso infarcisce le pagine di filosofia. Peccato perché il libro non sarebbe male. 3.5*

3. “Come d’aria” di Ada D’Adamo. Una storia vera, un libro triste in cui una donna si trova a dover cambiare completamente la sua vita a causa di una mancata diagnosi durante la gravidanza e alla nascita della figlia gravemente disabile. Ha vinto il premio Strega. 3*