Uno dei pochi esperimenti democratici post crisi in Italia è stato un partito che faceva votare online le decisioni consultando i propri iscritti e che ha reintrodotto cittadini comuni in parlamento.

Serve lo stesso coraggio per il nuovo. Non la nostalgia o la difesa di un sistema che non c'è più.

Non dobbiamo "salvare l'UE" o "salvare la democrazia". Dobbiamo ricostruirne una nuova. Con metodi coraggiosi ed aggiornati alle esigenze attuali.

Nel mentre, per prendere voti, non si abbia paura di essere populisti.

Lasciamo i partiti liberali (sempre più minoritari) bollirsi nel loro brodo.

Occorre una prospettiva per le forze sociali di ricostruzione di una democrazia sostanziale, con un ruolo attivo delle istituzioni pubbliche per garantire crescita e uguaglianza per i cittadini.

Si tratta di un riflesso per un sistema che strutturalmente non sta più in piedi: l'architettura dell'UE e il fanatismo per l'austerity hanno lasciato i paesi al palo.

Gli appelli per "salvare la democrazia" non reggono più se la democrazia è soltanto formale e non sostanziale.

La popolazione rigetta - sempre più violentemente - gli elementi sovrastrutturali del sistema vigente: diritto internazionale, tutela formale dei diritti di donne e minoranze sessuali, multiculturalismo e migrazione.

L’acqua bolle a 100 gradi. Domani potrebbe esserci il sole o piovere, difficile ma non impossibile che nevichi.

A me dispiace ma come posso fare dibattito senza il liberale di turno che mi propone di far morire di fame i poveri come soluzione contro il debito?

A giorni cambierò la mia bio in “Youtrend hate account”

👍

Non ce ne frega un cazzo

(Si scherza non vedo l’ora che cominci a rifarlo sotto i post)

Nessuna spiegazione, nessuna logica, solo tifo e polarizzazione per radicalizzare l’elettorato e prendere il potere

Non eccederemo col massimalismo