Fabio Sabatini
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Fabio Sabatini
@fabiosabatini.bsky.social

Professor of Economics, Sapienza University of Rome | IZA Fellow, Bonn | fabiosabatini.site.uniroma1.it | Substack: https://fabiosabatini.substack.com/

Sociology 28%
Political science 28%

Quello che vedete nella foto è Grem, il primo chatbot per bambini, capace di parlare con voce umana e di stabilire una connessione "intima" con vostro figlio.
È integrato in un peluche tanto puccioso.
Ma anche tanto spaventoso.
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Gli anti-social media
Come Internet e i social media, anche l’intelligenza artificiale rischia di indebolire le nostre relazioni e disgregare il tessuto sociale, con effetti funzionali all’autoritarismo.
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Ne ho scritto nel nuovo post sul mio blog, dove ho ho provato a spiegare perché l’AI rischia di portare a compimento il processo già avviato dai social media, diventando una nuova infrastruttura del potere.

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Gli anti-social media
Come Internet e i social media, anche l’intelligenza artificiale rischia di indebolire le nostre relazioni e disgregare il tessuto sociale, con effetti funzionali all’autoritarismo.
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Non sorprendentemente, Grok – la piattaforma di Elon Musk – è la più esposta alla disinformazione russa, che cita con alta frequenza anche in risposta a domande neutre.

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Il fenomeno è particolarmente evidente in ChatGPT, che per rispondere a domande formulate in modo distorto o ostile nei confronti dell’Ucraina attinge a fonti russe tre volte più spesso che nei quesiti neutrali.

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Tra le fonti russe, compaiono regolarmente canali di propaganda controllati dal Cremlino, come RT e Sputnik.

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Secondo i ricercatori, questo risultato conferma che i sistemi di AI tendono a riprodurre un meccanismo di confirmation bias: imitano il linguaggio dell’utente e lo usano per modellare il tono e il contenuto delle risposte, comprese le fonti da cui attingono le informazioni.

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Le fonti russe compaiono con maggiore frequenza quando le domande sono formulate in modo tendenzioso— per esempio, se si chiedono ai chatbot “fonti” su profughi ucraini intenti a “organizzare attacchi terroristici” o su presunte retate per arruolare con la forza uomini per l’esercito.

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I ricercatori hanno posto oltre trecento domande — in cinque lingue — a ChatGPT di OpenAI, a Gemini di Google, a Grok di xAI e a Deepseek V3.2, usando formulazioni neutrali, parziali o apertamente tendenziose.

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Reposted by Laura Pérez Ortiz

🧵 Uno studio del think tank britannico Institute of Strategic Dialogue ha mostrato che la propaganda russa è presente in circa una risposta su cinque dei chatbot di intelligenza artificiale quando si parla di Ucraina. 👇

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Sta cominciando una nuova era di anti-social media, dominata dall’interazione con l’intelligenza artificiale, che — diversamente dai social network — non punta più a connettere gli utenti, ma a isolarli.
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Gli anti-social media
Come Internet e i social media, anche l’intelligenza artificiale rischia di indebolire le nostre relazioni e disgregare il tessuto sociale, con effetti funzionali all’autoritarismo.
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Stiamo vivendo l'alba di una nuova era: quella degli anti-social media, piattaforme che non connettono ma separano.

Nel nuovo post sul mio blog racconto perché l’AI rischia di trasformarsi da semplice tecnologia di intrattenimento privato in una nuova infrastruttura del potere.

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🧵 Zuckerberg sogna fidanzate digitali. Musk vende chatbot erotici che "ti capiscono". L’intelligenza artificiale rischia di completare l’opera iniziata dai social media: isolare le persone, disgregare il tessuto sociale — e, incidentalmente, rendere più facile l’ascesa dell’autoritarismo.

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Gli anti-social media
Come Internet e i social media, anche l’intelligenza artificiale rischia di indebolire le nostre relazioni e disgregare il tessuto sociale, con effetti funzionali all’autoritarismo.
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Zohran Mamdani
Abigail Spanberger
Mikie Sherrill
Gavin Newsom
Cos'hanno in comune e cosa significa la loro vittoria per Trump e la democrazia?
La democrazia americana è fuori pericolo?
Nel nuovo post sul blog ho provato a spiegare il senso del voto del 5 novembre.
Trump non è inevitabile
Il voto ha confermato l’impopolarità del presidente. Ma il suo piano autoritario resta in piedi, più pericoloso che mai – anche se le vittorie democratiche introducono motivi di speranza
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Ogni sconfitta di Trump è una buona notizia per la democrazia.
Le vittorie dem in New Jersey, Virginia e California sono significative, ma oggi si parla solo del nuovo sindaco di New York.
Chi è Mamdani, e qual è il suo programma economico?
Ne ho parlato nel mio podcast 👇
Zohranomics
Listen now (14 mins) | Le proposte di Zohran Mamdani non sono radicali né rivoluzionarie, ma neanche facili da realizzare o particolarmente incisive. La sua comunicazione, invece, può fare la differen...
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Infine, qui trovate il link alla mia analisi del piano di Trump per manipolare le elezioni di midterm.
Se questi temi vi interessano, potete iscrivervi alla newsletter per ricevere i prossimi aggiornamenti.

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Il piano di Trump per manipolare le elezioni
Gli americani sono a un passo dal perdere il diritto di scegliere chi li governa
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E vale anche per il ben più noto e potente Gavin Newsom – che da tempo denuncia senza giri di parole il piano MAGA per uccidere la democrazia americana.

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Anche le vittorie di Abby Spanberger in Virginia e di Mikie Sherrill in New Jersey, meno conosciute in Italia, sono segnali importanti in questa direzione. Spero di riuscire a dedicare loro uno dei prossimi post.

9/11

In questo contesto, avere una schiena dritta e dei principi non negoziabili può diventare un vantaggio strategico. Mamdani è stato ciò che tanti politici, università, studi legali e gruppi editoriali non hanno saputo essere: totalmente, radicalmente, autenticamente libero dalla paura.

8/11

C’è oggi una domanda crescente di leader coerenti, coraggiosi e — almeno apparentemente — competenti. Ma l’offerta di questo tipo di politica è molto povera.

7/11

Ma oggi non posso che rallegrarmi per i segni di vitalità mostrati dagli elettori americani, e per la — sia pure parziale — sconfitta dell’aspirante dittatore. Nella speranza che anche le prossime elezioni, quelle di midterm, restino davvero libere.

6/11

Questa volta, prego in anticipo i 4 gatti che passeranno di qui di non reagire con la stessa superficialità. Non parteggio per Mamdani e guardo con distacco le elezioni comunali di una città così lontana dalla mia. Sul programma economico del sindaco resto neutrale e un po' scettico.

5/11

Al momento della pubblicazione, l’episodio ha attratto una raffica di commenti astiosi da parte di chi mi ha scambiato per un sostenitore del candidato. E ha reagito come se commentare sotto il mio thread, senza ascoltare il podcast, fosse un modo per recapitare il messaggio a Mamdani.

4/11

Ma chi è Mamdani — e qual è il suo programma economico?
Ne ho parlato in un episodio del mio podcast, che trovate nel link nei commenti. Attenzione, non è solo un podcast: il post contiene anche una versione scritta, più estesa.

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Zohranomics
Listen now (14 mins) | Le proposte di Zohran Mamdani non sono radicali né rivoluzionarie, ma neanche facili da realizzare o particolarmente incisive. La sua comunicazione, invece, può fare la differen...
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Ieri si è votato anche per i governatori di New Jersey e Virginia e per la riforma dei collegi elettorali in California, voluta dal governatore Newsom per contrastare il tentativo dell’amministrazione Trump di ridisegnare i distretti negli Stati rossi.

In tutti i casi, Trump ha perso.

2/11

🧵 Ogni sconfitta di Trump è una buona notizia per la democrazia.
Ma a far discutere oggi sarà soprattutto la vittoria di Zohran Mamdani, il nuovo sindaco di New York.
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