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Auguri!

Non riesco a rimanere indifferente. Sentire il loro dolore, anche da lontano, mi tocca dentro. E capisco che donare qualcosa non significa solo aiutarli a sopravvivere, ma significa anche aiutare me a non dimenticare chi sono, a non perdere la mia umanità.

per mio figlio. E poi mi viene in mente che, nello stesso momento, ci sono famiglie palestinesi che non hanno nulla di tutto questo, che vivono con paura e incertezza ogni giorno. >

Oggi è tra le mie mani ed io ne sono felicissima, soprattutto perché ho la certezza che la mia donazione è andata ad una famiglia di 4 fratelli senza genitori.
Negli ultimi due anni mi sono fermata a pensare a quanto sono fortunata ad avere una casa, un letto, un pasto caldo per la mia famiglia, >

Ho scoperto, così, che Sonia vende le sue opere e ne dà il ricavato in beneficienza a famiglie palestinesi bisognose, senza trattenere nulla per sé ❤️. Qualche giorno fa ho fatto una cosa che mi ha scaldato il cuore, senza raccontarla a nessuno.>

su Ig mi sono imbattuta nel profilo di un’artista, @soniaartslover, anzi, mi sono imbattuta in una sua opera bellissima, intitolata “The soul of my soul”, che riproduce l’intenso ultimo abbraccio di Khaled Nabhan alla piccola Reem. >

da quella ragazzina che ero certa non lo avrebbe gradito. Invece l’entusiasmo delle sue parole mi ha mostrato ancora una volta la potenza della scrittura, che si amplifica quando c’è qualcuno disposto ad accoglierla, senza pregiudizi.